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Rabarbaro, cos’è: proprietà e controindicazioni3 minuti di lettura

Rabarbaro
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Definita la pianta dai mille usi e dalle tante proprietà, il rabarbaro è molto conosciuto soprattutto grazie alle caramelle oppure al liquore il cui sapore caratteristico è amaro. Tale ortaggio in realtà viene molto utilizzato in cucina per la preparazione di gustose ricette sia salute che dolci.

Indice

Rabarbaro: cos’è e quando avviene la raccolta

Quando si parla del rabarbaro si fa riferimento ad una pianta erbacea perenne rizomatosa che fa parte della famiglia delle Polygonaceae e al cui interno sono comprese oltre 60 specie diffuse in Asia e in Europa. Conosciuta fin dall’antichità, tale pianta veniva prima utilizzata con un duplice scopo. Ovvero quello ornamentale e quello medicinale. A proposito invece della raccolta è possibile dire che questa solitamente avviene dal secondo anno di coltivazione e soprattutto a partire dal mese di luglio fino all’autunno.

Il consiglio è però quello di sospendere la raccolta nel periodo di forte caldo estivo per evitare di far soffrire la pianta. L’ultimo raccolto andrà invece fatto quando arriva il freddo tagliando poi tutte le coste. E’ consigliato raccogliere solamente le coste più grandi tagliandole direttamente alla base. Proprio le coste e i piccoli fogliari carnosi vengono solitamente utilizzati come ingrediente culinario. Per quanto riguarda le foglie invece ne è sconsigliato l’utilizzo in quanto sembrerebbero contenere un contenuto piuttosto elevato di acido ossalico.

Proprietà

Come affermato in precedenza il rabarbaro è una pianta dalle mille proprietà. A tal proposito è possibile dire che proprio il rizoma di tale pianta viene utilizzato in quanto ricco di proprietà lassative. Ovviamente però non bisognerà eccedere con le dosi in quanto potrebbe diventare una purga davvero tanto potente. In questi casi è dunque consigliato chiedere un parere ad un erborista di fiducia il quale saprà indicare le dosi esatte da assumere per poter ottenere un corretto effetto lassativo.

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Rabarbaro
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Poi ancora tutte le piante appartenenti al genere Rehum sono ricche di proprietà officinali. Ed una maggiore concentrazione di tale proprietà è stata riscontrata nel rabarbaro cinese ovvero la specie più conosciuta e diffusa. Alla pianta in questione sono inoltre legate importanti proprietà digestive , depurative, purgative, epatoprotettive, aperitive e decongestionanti. A conferire al rabarbaro tali proprietà è la presenza della reina, il principio attivo della pianta, insieme ai tannini, alla fibra alimentare di buona qualità, gli acidi folico e gallico, le pectine, il crisofanolo e l’acido crisofanico ed infine i glucosidi antrachiononici.

Controindicazioni

Oltre che numerose ed importanti proprietà ecco che a tale pianta sono anche legate delle controindicazioni dovute soprattutto ad un suo eccessivo utilizzo. Poi ancora è opportuno chiarire che l’assunzione di rabarbaro è sconsigliata o meglio controindicata per tutte le donne in gravidanza. E durante i mesi di allattamento. E’ sconsigliata a tutti i bambini di età inferiore ai 2 anni ed in tutti i pazienti che soffrono di particolari disturbi gastro-intestinali come ad esempio le coliti. Inoltre dato che le foglie sono ricche di ossalati ecco che la loro assunzione non è indicata per coloro che soffrono di calcoli renali.

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