Avete mai sentito parlare del Conai? Va detto che questa sigla Conai interessa un po’ tutti anche se non in maniera diretta. Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta. Il consorzio essenziale è nato per la sostenibilità dell’ambiente. La Sigla Conai sta proprio per Consorzio Nazionale imballaggi ed altro non è che un consorzio privato che opera senza alcun scopo e dunque senza fini di lucro. Va detto che si tratta anche di un sistema con cui le imprese private cercano di rispondere ad un problema che è di interesse collettivo, ovvero quello ambientale sempre nel rispetto degli obiettivi che sono stati fissati dal sistema politico.
Ad oggi al consorzio aderiscono circa 900.000 persone tutte produttrici e utilizzatrici di imballaggi. Cosa sono questi ultimi? Si tratta di contenitori per alimenti ed anche per oggetti che ogni giorno noi utilizziamo perchè pare consentano la distribuzione dei prodotti così come il trasporto. Un esempio di imballaggio è la vaschetta porta-frutta del supermercato. Cerchiamo di capire nello specifico che cosa effettivamente è il consorzio in questione e come Opera.
Indice
Storia
Questo consorzio nasce nel 1997 grazie al Decreto Ronchi e pare abbia segnato un passaggio dal sistema di gestione basato su discarica, ad un sistema integrato basato sulla prevenzione sul riciclo e sul recupero di circa 6 materiali da imballaggio. Tra questi l’alluminio, l’acciaio, il legno, la carta, il vetro e la plastica. In realtà il Conai pare sia nato in risposta ad una normativa europea risalente al 1994. Questa pare estenda il concetto della politica ambientale europa ovvero quella della responsabilità dei rifiuti di chi produce gli imballaggi. Oggi questo consorzio agisce in collaborazione con i vari comuni grazie a delle convenzioni che sono regolate dall’accordo quadro Nazionale Anci conai. Tutte le aziende importatrici, produttrici e utilizzatrici di imballaggi che aderiscono al consorzio versano un contributo obbligatorio.
Come opera
Lo abbiamo detto, il consorzio ha stipulato con molti comuni italiani una convenzione. Avendo stipulato questa convenzione il Conai paga una quota che ammonta a 300 milioni per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Senza costi aggiuntivi ma a prenderli per portarli al riciclo corretto e quindi eliminarli dalla discarica.
Il ruolo dei comuni
I comuni sono parte integrante di questa convenzione con il Conai ed hanno anche una certa responsabilità in fatto di prevenzione. Si dice che più alta è la quantità e la qualità dei rifiuti, maggiore è la cifra che viene erogata dal Conai al comune.
Il ruolo delle aziende
Il Conai lavora non soltanto con i comuni, ma anche con delle aziende specializzate nel recupero degli imballaggi. Nello specifico un consorzio di imprese che lavorano in questo modo si occupano della gestione dei rifiuti raccolti selezionandoli e differenziandoli e portandoli poi alle aziende che li riciclano in altri prodotti.
In cosa vengono trasformati imballaggi
Semplice gli imballaggi vengono prelevati e trasformati in altri materiali. Ecco qui in seguito alcuni esempi: l’alluminio potrebbe diventare una bicicletta, mentre l’acciaio dei Binar,i la plastica in dei tappetini o felpe, il legno in mobili e la carta di giornale in scatoloni.