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Acqua Sant’Anna: origine, storia, caratteristiche e proprietà2 minuti di lettura

Acqua Sant'Anna
Acqua Sant’Anna

E’ piuttosto rinomata l’Acqua minerale Sant’Anna, chiamata anche Sant’Anna di Vinadio. Trattasi di un’acqua minerale che sgorga da ben due sorgenti diverse, che si trovano nel territorio di Vinadio ovvero in alta Valle Stura, quindi sulle Alpi Marittime Piemontesi. L’acqua però viene imbottigliata e poi distribuita dalla società chiamata Fonti di Vinadio S.p.a. E’ conosciuta da tutti per essere un’acqua minerale molto leggera e tra tutte quelle in commercio, sembra avere le caratteristiche migliori, sia per gli adulti ma soprattutto per i neonati ed i bambini in generale. Come abbiamo visto, si tratta di un’acqua leggera che contiene al proprio interno una piccola quantità di minerali, ioni e residuo fisso rispetto alla stragrande maggioranza delle acque che ci sono in commercio. In base a quanto appena detto, dunque, si può dire che l’acqua Sant’Anna è la più leggera che possa esistere in commercio.

Indice

Acqua Sant’Anna: origini e storia

L’azienda non è proprio così recente, ma è nata intorno agli anni 90, quando l’imprenditore Giuseppe Bertone ed i suoi figli, visitarono il territorio delle Alpi Marittime in Valle Stura. In quell’occasione ne scoprirono non soltanto la bellezza, ma anche la freschezza dell’acqua che quotidianamente sgorga dalle vette di Corborant, passando poi attraverso i colli di Sant’Anna di Vinadio e arriva poi alle tavole degli abitanti delle valli sottostanti. In seguito a questa visita, Bertone insieme ai suoi figli, decise di studiare la composizione di quell’acqua, scoprendone qualità e proprietà uniche. E’ nata così nel 1996 l’azienda Fonti di Vinadio S.p.a e di conseguenza il marchio Acqua Sant’Anna. L’etichetta di questa acqua è stata sempre molto limpida e trasparente, dando la possibilità a tutti di scegliere l’acqua da bere.

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Acqua Sant’Anna: caratteristiche e residuo fisso

Se vi state chiedendo cosa sia effettivamente questo residuo fisso, adesso vi spiegheremo bene cosa questo sia. Si tratta della quantità di minerali che restano all’interno dell’acqua dopo averla fatta bollire a 100 gradi, dopo averla fatta evaporare e dopo aver provveduto all’essiccazione ad una temperatura di 180 gradi. Si misura in mg per litro e va riportato obbligatoriamente su ogni etichetta. La quantità del residuo fisso è l’insieme, dunque, delle sostanze che noi ingeriamo, assumendo l’acqua. Quando questo è in eccesso, il nostro organismo si appesantisce ed a risentirne è la digestione, la funzione renale ed il lavoro del fegato. Quest’acqua è particolarmente indicata per i bambini, i quali hanno bisogno di ingerire dell’acqua che sia a basso contenuto di residuo fisso.

Design

La bottiglia è disegnata dall’architetto Cristina Menegozzo ed è stata fabbricata in Pet trasparente. La bottiglia ha le seguenti misure, ovvero 32,7 cm di altezza e 8,9 cm di diametro. Presenta una base a petaloide a circa otto piedini ed ha una versione da 1,5 l. La versione da 2 l è un parallelepipedo ed ha gli angoli arrotondati. L’azienda da sempre è sempre più attenta alla sostenibilità, benessere e innovazione. La prima bottiglia Bio Bottle è stata lanciata nel 2012 ed è la prima al mondo che sia 100% biodegradabile.

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