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Spotting, cos’è: ecco come riconoscerlo e quali sono le cause3 minuti di lettura

Spotting
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Sarà capitato a molti, nel corso della vita, di sentir parlare di spotting. Ma esattamente a cosa ci si riferisce? Come fare per riconoscerlo e quali sono le cause? Se vi è capitato di porvi domande del genere ecco che proprio nel corso di tale articolo potrete trovare le tanto desiderate risposte.

Indice

Spotting, cos’è

Quando si parla di spotting si fa riferimento a delle perdite marroni ovvero gocce di sangue scuro. Una condizione questa che va ad indicare un’anomalia legata all’apparato femminile che però non sempre va collegato a patologie particolarmente gravi. Il termine spotting deriva dall’inglese ‘to spot’ che significa macchiare ed infatti con spotting si fa riferimento ad una perdita di sangue uterino che si verifica generalmente tra due mestruazioni. La presenza di perdite marroni non deve quindi generale alcun tipo di allarme soprattutto in determinate occasioni. Di preciso se queste si verificano in concomitanza alla pillola, all’uso dell’anello vaginale oppure ad altre tipologie di contraccettivi. In questi casi quindi sono considerate assolutamente normali. Vi sono invece altre circostanze nelle quali le perdite marroni, e quindi lo spotting, potrebbero essere sintomo di una patologia più importante. Soprattutto è opportuno prestare attenzione nel caso in cui queste si verificano in maniera costante e frequente. In questi casi è quindi consigliato rivolgersi al proprio medico per approfondire la questione sottoponendosi a specifiche visite.

Spotting, come riconoscerlo e cause

Ma come fare per riconoscere lo spotting? In realtà la risposta è semplice. Riconoscerlo sarà possibile in quanto:

  • si differenza dal flusso mestruale per il suo colore. Mentre quest’ultimo è caratterizzato da perdite di colore rosso brillante ecco che lo spotting presenta un colore scuro;
  • le tracce di sangue non sono abbondanti come nel ciclo mestruale ma sono scarse;
  • solitamente le perdite marroni tendono a presentarsi o alcuni giorni prima che precedono le mestruazioni oppure nel corso del l’ovulazione o ancora poco dopo il periodo ciclo ovarico.

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Analizzando invece quelle che sono le cause che provocano le perdite marroni è possibile dire che queste possono essere o di natura disfunzionale oppure di origine organica. Analizzando di preciso le cause di origine disfunzionale è possibile affermare che tra queste vi troviamo:

  • Ipercolesterolemia;
  • diete dimagranti particolarmente drastiche ed eccessive;
  • diabete;
  • disturbi del comportamento alimentare e quindi bulimia, obesità e anoressia;
  • pre-menopausa;
  • stress;
  • uno scorretto inserimento della spirale contraccettiva.

Tra le cause di origine organica vi troviamo invece:

  • disfunzione della tiroide;
  • vaginite;
  • endometriosi;
  • cisti ovariche e sindrome dell’ovaio policistico;
  • polipi;
  • fibromi;
  • tumore al collo dell’utero;
  • menopausa precoce;
  • ectopia del collo dell’utero.

Spotting e gravidanza

Lo spotting è spesso connesso anche alla gravidanza. In questo caso si parla di ‘spotting da impianto’ e si fa riferimento a delle perdite marroni che coincidono con il momento in cui l’embrione va ad annidarsi nella parete interna dell’utero. Tali perdite si presentano all’inizio della gravidanza e la loro origine è fisiologica . Solitamente tali perdite tendono a presentarsi 4 settimane dopo l’ultima mestruazione e per tale motivo vengono spesso confuse con le normali mestruazioni.

 

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