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Orto sinergico: cos’è e come realizzarlo in pochi passi3 minuti di lettura

Orto sinergico
Orto sinergico

Prima di parlare di orto sinergico, bisognerebbe chiarire cosa si intende per agricoltura sinergica. Questa si basa sul presupposto che in natura tutto deve funzionare alla perfezione, anche senza la fissa è costante presenza dell’uomo. Dunque, coltivare in modo sinergico vuol dire gestire il proprio orto in modo che possa essere naturale e dare la possibilità agli esseri viventi che lo popolano, di cooperare tra loro per regolare la produzione degli ortaggi. Vediamo nello specifico cos’è l’orto sinergico e come realizzarlo nel modo più naturale possibile.

Indice

Orto sinergico, cos’è?

L‘orto sinergico pare sia stato ideato e sperimentato da un’ agricoltrice spagnola di nome Emilia Hazelip intorno agli anni 80. L’agricoltrice, pare che abbia ripreso e poi adattato al clima mediterraneo e quelli che sono i principi dell‘Agricoltura naturale che appartengono al giapponese botanico Masanobu Fukuoka.

Tali principi pare permettono di sviluppare un’ agricoltura sana del tutto naturale, senza dover ricorrere a combustibili fossili, fertilizzanti chimici ed altre tecnologie. Stando ai principi dello studioso giapponese, sembra che il terreno non abbia effettivamente alcun tipo di bisogno di lavorazione e che tutto ciò che necessita lo può garantire soltanto la terra e l’attività svolta da insetti lombrichi microrganismi ed altri animali.

L’orto sinergico, dunque, si fonda proprio su un concetto base, ovvero sulla sinergia che si instaura tra le piante presenti all’interno. Un orto botanico, dunque, le piante vanno a collaborare l’una al benessere dell’altra, insidiosi e in un perfetto stato di equilibrio.

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Come realizzare un orto sinergico

Orto sinergico
Orto sinergico

Per poter iniziare un orto sinergico, bisogna iniziare con il suolo che deve essere incolto da almeno tre o quattro anni, ricco di erbe spontanee e mai sfalciato. Ad ogni modo, per avere dei risultati buoni, è importante scegliere con grande attenzione le colture che bisogna mettere insieme.

Nello specifico si seminano le seguenti piante:

  • una liliacea, ovvero una cipolla, aglio, scalogno e porro che pare possano difendere le colture dall’attacco di batteri
  • una verdura comune, che pare sia utile a tenere le piante ad una determinata distanza in modo che siano attaccate l’una all’altra
  • una leguminosa come piselli, ceci, lenticchie e fagioli importanti a fissare l’azoto atmosferico sul terreno che per chi non lo sapesse è uno tra i principali nutrienti delle piante.

Le erbe spontanee non devono assolutamente essere tolte, sia che si tratti di commestibili o medicinali.

Il terreno va preparato in modo adeguato, eliminano le radici della vegetazione spontanea e nel caso in cui risulti impoverito o destrutturato, va rivitalizzato. Una volta fatto questo, si deve passare alla creazione di apposite aiuole che siano rialzate, e che vengono chiamate ance bancali. Le dimensioni possono essere di forma e di dimensioni differenti, anche se in genere hanno una forma trapezoidali. La semina, infine, va fatta sulle superficie piana.

Si passa alla creazione dei bancali, e poi si procede all’irrigazione con un apposito impianto a goccia. In seguito all’irrigazione, si passerà poi alla pacciamatura, ovvero un’operazione molto importante che consiste nel ricoprire il terreno con uno strato di materiale, che risulta necessario per mantenere un costante ed adeguato il livello di umidità.

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